La nostra Casa, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha voluto ribadire il proprio impegno a sostegno dell’universo femminile.

La giornata dell’8 marzo, infatti, si è inserita nel solco del progetto avviato nel 2019  L’incanto dell’essere donna con il quale si è voluto risaltare il ruolo della donna all’interno di Villa San Benedetto Menni, caratterizzata da una presenza significativa di operatrici.

La valorizzazione della figura femminile ha trovato spazio nella conferenza organizzata nella mattinata “Donna e cura. Alcune evidenze pratiche” in cui la Dott.sa Magda Fontanella, filosofa e bioeticista, ci ha guidati in una riflessione sulla relazione tra filosofia e medicina, focalizzandosi sul ruolo della donna e sul suo legame intrinseco con il concetto di cura.

La propensione all’accoglimento e alla cura, propria dell’archetipo femminile, è anche nell’animo maschile. Infatti, ogni essere umano ha dentro di sé aspetti di entrambi i generi e solo consentendo ad essi di dialogare è possibile trovare benessere interiore. La Dott.sa Fontanella ha presentato l’indagine filosofica come ricerca di significato, infatti, può essere un valido supporto affinché la medicina conservi e ritrovi la propria umanità, imparando a star dentro ad ogni situazione”:

Nel primissimo pomeriggio, all’ingresso di Villa San Benedetto Menni, alcune educatrici della RSD, vestiti i panni di danzatrici, hanno svelato una panchina rossa, simbolo dell’impegno della Casa contro la volenza sulle donne.

La panchina vuole essere un luogo di incontro, un’opportunità di riscatto, un monito quotidiano: accanto ad essa è stato posizionato un porta riviste che contiene le brochure del Centro antiviolenza di Como, perché per diventare libere bisogna prima riconoscere di essere prigioniere e accorgersi di aver bisogno di aiuto.

Posizionare qui in Villa San Benedetto Menni questa panchina rossa è una tappa del cammino che vogliamo percorrere insieme per evolverci in una cultura dove sguardi e parole siano espressioni di rispetto, di riconoscimento del valore dell’altro nella sua libertà e nella sua diversità nel segno della scelta fatta dal nostro Fondatore, ormai 140 fa, di prendersi cura delle donne sofferenti.

A questo momento significativo ha preso parte anche il sindaco di Albese con Cassano – rag. Carlo Ballabio – che ha espresso vicinanza al percorso intrapreso dalla nostra Casa, ricordando a tutti come, seppur la strada sia ancora lunga, sia forte la convinzione che il futuro riservi alle donne un ruolo da protagoniste della propria vita e di quella del mondo.